Antonio e Maria Grazia: I vincitori del concorso “Gli sposi a firma Archetipo” 2014
Belli, sorridenti e innamoratissimi. Il Gruppo Archetipo è felice di presentarvi Antonio e Maria Grazia, vincitori dell’edizione 2014 del concorso fotografico “Gli Sposi a firma Archetipo”.
Centinaia le foto in gara, decine di migliaia i voti dati alle foto dagli utenti del web, dieci le coppie finaliste tra le quali la giuria incaricata ha eletto un unico vincitore. La foto selezionata ha conquistato la giuria per la perfetta intesa della coppia, l’armonia della composizione visiva e l’esecuzione tecnica dello scatto.
Antonio e Maria Grazia sono i vincitori della terza edizione del concorso “Gli sposi a firma Archetipo” che, dopo aver premiato una coppia olandese nel 2012 e una belga nel 2013, quest’anno vede trionfare una coppia italiana. Gli incantevoli sposi, residenti sulle sponde del lago di Garda, hanno scelto di celebrare le proprie nozze sul golfo di Manfredonia, acquistando l’elegante abito a firma Cleofe Finati by Archetipo presso il punto vendita ufficiale Via Zannotti Sposo di San Severo, in provincia di Foggia.
Il concorso è un’iniziativa organizzata da Archetipo ed è dedicata a tutti gli sposi che scelgono di sposarsi nell’eccellenza di un capo delle linee sposo Cleofe Finati e Unconventional by Archetipo.
Straordinario è stato il successo riscosso dalla passata edizione del concorso, che ha saputo coinvolgere e divertire gli sposi in gara assieme a tutti i loro amici e familiari attorno alle suggestive foto dei loro matrimoni.
Grande è quindi l’aspettativa per la nuova edizione 2015, online dal 1° febbraio su www.archetipo.com. In palio per i vincitori un weekend da sogno nella romantica Venezia, la città dell’Amore, per vivere una nuova luna di miele ospiti del Gruppo Archetipo.
il Team Archetipo ha avuto modo di intervistare la coppia vincitrice, chiedendogli di raccontare tutti i dettagli della loro meravigliosa storia d’amore.
– Cari Antonio e Maria Grazia, ci raccontate il vostro primo bacio?
Maria Grazia: Ci eravamo conosciuti qualche giorno prima in occasione di un concerto in memoria di Lucio Battisti, Antonio suonava il violoncello nell’orchestra. Lo ricordiamo come fosse avvenuto ieri, sullo sfondo di una calda notte di fine estate, la luna e il mare testimoni di quel primo bacio, con la sabbia fra i piedi e i cuori palpitanti di emozione, era il 30 agosto 2003.
Antonio: Indimenticabile… Eravamo immersi dentro noi mentre il mondo attorno era svanito. C’eravamo solo io e lei ed il tempo scandiva solo per noi, in mezzo alla folla, incoscienti di tutto ed incuranti degli altri.
– Chi ha fatto la proposta di matrimonio all’altro/a? E come è stata?
Maria Grazia: Nei giorni 11 e 12 dicembre ci siamo recati a Venezia per un week-end romantico, tutto era avvolto nella magia, era il 2010. Dopo una splendida giornata fra i vicoli di questa tenera città, siamo giunti verso sera sul Ponte delle Guglie, dove mio marito con una splendida dichiarazione d’amore mi ha chiesto di sposarlo, tirando fuori dal suo cappotto un anello che ha messo al mio dito dopo avermi sfilato il guanto con il suo tocco magico.
Antonio: È dura raccontarla. Ho girato Venezia per un giorno intero con l’astuccio dell’anello incastrato nella tasca del mio cappotto! La mia idea primordiale, che scandiva la mia mente fin da quando maturavo l’idea di volerla sposare, era un classico giro in gondola… “Stupendo, non vedo l’ora!” mi dicevo. Ma così non è andata. Quando un gondoliere si avvicinò per chiederci di godere di alcuni angoli di Venezia attraversando la laguna con la sua gondola, con l’uso della mano sinistra (in tasca), cercavo di far scivolare fuori l’astuccio posto nella tasca interna del cappotto di modo che potessi essere pronto, in gondola, per il prezioso evento. Non ci riuscii!!! L’astuccio era incastrato nella tasca e non sarei mai riuscito a tirarlo fuori senza “dare nell’occhio”! Immaginate la proposta del gondoliere, un ragazzo ambizioso ed un anello incastrato! E lei: “Amore, cosa c’è? Tutto bene? Cosa dici, andiamo? Non avevi mica voglia di andare in gondola?” Rifiutammo con l’intento di ritornare e proseguimmo la nostra passeggiata. Andammo a cena e dopo, durante il ritorno in albergo, riuscii finalmente a “scatenare” il mio anello. E così, sul ponte delle Guglie la fermai. Cominciai stranamente a tremare (ma solo perché faceva freddo!!!), la guardai negli occhi, le sfilai lentamente i guanti mentre le parlavo di noi due insieme fino ad allora. Le porsi l’astuccio (che in quel momento stavo maledicendo!), citando la fatidica frase e, tutt’a un tratto, esplose un “sì” dalle sue labbra. Il “sì” più sudato della mia vita!
– Domanda per lui: qual è stato il primo pensiero che hai avuto quando ti sei visto allo specchio con addosso l’abito Archetipo?
Antonio: Mazza che bello! Oggi non sarà solo la sposa ad essere osservata. Dopo il matrimonio me ne compro un altro!
– Domanda per lei: qual è stato il primo pensiero quando lo hai visto indossare l’abito Archetipo?
Maria Grazia: Quando ho visto mio marito con l’abito Archetipo mi è sembrato un principe, proprio come nelle fiabe; mi ha colpito l’eleganza, l’originalità, il colore brillante, semplicemente unico.
E ora dedicatevi l’un l’altra una canzone…
Maria Grazia: “Il giorno più bello” di Francesco Renga:
“È con te che è iniziato
Il mio viaggio più bello nel mondo io l’ho fatto con te
È un sorriso che è nato
Sembra schiudere tutte le porte
Sembra schiuderle tutte le volte
Che sto con te
Eravamo solo due perduti amanti
Quando l’universo ha ricongiunto i punti
Sole luna caldo freddo in un secondo solo
Quando finalmente riprendiamo il giro
È una sensazione che mi sembra innata come se con me fossi sempre stata
Come se ti avessi sempre conosciuta
Ma la meraviglia è che ti ho incontrata”
Antonio: “E penso a te” di Lucio Battisti
“Non so con chi adesso sei
non so che cosa fai
ma so di certo a cosa stai pensando
è troppo grande la città
per due che come noi
non sperano però si stan cercando”
Il Gruppo Archetipo ha avuto il piacere di intervistare anche Ciro Conte, titolare della storica boutique Via Zannotti Sposo di San Severo, in provincia di Foggia, presso cui Antonio ha acquistato l’abito delle sue nozze.
– Caro Ciro, lo sposo sapeva già che abito volesse o si è affidato alla tua esperienza e professionalità per la scelta?
No, entrando in negozio Antonio non sapeva ancora cosa volesse, si è affidato al mio consiglio. La famiglia dello sposo è originaria di un paese a venticinque chilometri da San Severo, quindi i genitori mi conoscevano e si sono affidati alla professionalità che contraddistingue Via Zannotti Sposo. Io, come d’abitudine, ho fatto qualche domanda sul matrimonio, l’orario, la location, e poi ho proposto un abito che giocasse un po’ con le linee, con il colore.
– Come hai fatto innamorare lo sposo del suo abito Cleofe Finati by Archetipo?
Non ho dovuto fare molto, è stato un colpo di fulmine. A conquistare lo sposo è stato il giusto equilibrio degli accessori, la bellissima linea dell’abito, il colore – un blu acceso – diverso dal solito. Antonio mi ha raccontato di aver già provato altri abiti in giro, ma voleva qualcosa che uscisse dagli schemi. E noi di Via Zannotti Sposo sappiamo bene cosa voglia dire uscire dagli schemi grazie alle collezioni Cleofe Finati by Archetipo!
– Qual è stato il tuo primo pensiero quando hai visto lo sposo con indosso l’abito?
È il suo abito! Di solito quando sono convinto che sia l’abito giusto per il cliente cerco di trasmetterglielo, di dargli delle conferme qualora lui abbia dei dubbi… Ma con Antonio non ce n’è stato bisogno! Aveva pensato la stessa cosa assieme a me, era l’abito che stava cercando.
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