Il pied de poule Cleofe Finati
Tradizione e innovazione del pattern iconico pied de poule
Indiscusso simbolo d’eleganza e intramontabile trend, il pied de poule si conferma come una delle texture più amate dagli stilisti e dalle star, che ai nuovi accostamenti cromatici inusuali, continuano a preferirlo nella sua versione classica di black and white.
Consacrato nel 1947 da Christian Dior come sinonimo di raffinatezza e stile, tanto che lo stilista decide di utilizzarlo per il packaging della fragranza Miss Dior, il pied de poule si afferma negli anni, fino a giungere ai giorni nostri come fantasia optical emblematica.
La data di nascita effettiva risulta essere non certa agli storici del costume, ma siamo sicuramente nel 1800 in Scozia, quando il pied de poule viene originariamente indossato dai pastori. Nei primi del 1800, veniva molto utilizzato per sciarpe e gonne, ma nel corso del tempo divenne popolare anche per ricoprire oggetti d’arredo, fin quando a partire dagli anni 30 del 900 comincia ad essere adottato dalle classi sociali benestanti come simbolo di ricchezza ed eleganza, per distinguersi dalla massa.
Il nome deriva dal francese e significa letteralmente “piede di gallina”, infatti, il pattern ricorda proprio una zampa di gallina. Il tessuto si ottiene con un’armatura saia e un particolare ordine di colori nei fili della trama e dell’ordito in cui si alternano gruppi di quattro fili neri e quattro bianchi insieme. Viene realizzato principalmente in lana cardata o pettinata, sebbene vi siano versioni in cotone e fibre artificiali.
Cleofe Finati con le collezioni 2016 reinterpreta il pied de poule in diversi modi, ovvero: accostando questa fibra nobile a colori luminosi e nuance che si attraggono e si respingono a vicenda, creando giochi ottici unici, oppure nel micro pied de poule, trend 2016, rielaborato nelle tinte grigio medio e nero, il tutto in un equilibrato connubio tra tradizione e innovazione che mira all’eccellenza e alla raffinata ricercatezza tipica della Maison Haute Couture.